I primi anni passarono veloci correndo dietro ad un pallone ovale. Un pallone che rimbalzava in maniera ottusa su un campo spelacchiato.
Ci si trovava per la festa del rugby, una birra, qualche assurdo e insensato discorso prima di entrare in campo, il rito della vestizione. ogni anno una maglia differente. E poi si entrava in campo con il Leone levato su petto pronti a battagliare contro squadre di rugbisti veri. Noi lo eravamo solo per metà, infatti, ogni anno qualcuno dei neofiti finiva in ospedale per farsi rimettere in sesto. Col passare degli anni abbiamo preso coraggio e con un tocco di spavalderia (una volta siamo entrati in campo con un bel papillon rosa) siamo riusciti a vincere il torneo Seven. Ci sentivamo degli eroi, dei veri Leoni.
Il rito della elezione del capitano, i cuba libre da mezzo litro alla goccia, i nostri canti per le vie e i locali di Varese. Eravamo Leoni e alieni. C’era chi sognava di essere un Hic e chi aspettava solo il torneo per batterci. Siamo andati alla caccia del leon… cantavano i nostri avversari, mentre noi fieri rispondevamo con il nostro inno.
Così fu per qualche anno… poi i Leoni per evitare l’estinzione e per trovare nuovi stimoli decisero di cambiare rotta e di avventurarsi su altre strade.
Altre mete ci attendevano e la nostra storia era lungi da finire…
Roar.

Caligola Colombo, Presidente